Roma, 2016

L’architetto Vigano nel suo progetto  concorso di progettazione per il masterplan del Progetto Flaminio, il quartiere della Città della Scienza di Roma sottolinea e la porosità della città, ovvero la capacità della spazio urbano di guardarsi intorno.

E la percezione dello spazio interno del continuum urbano, senza impedimenti visivi.

Meglio tardi che mai.

In ogni caso lo spazio interno ed esterno, è un tema dibattuto da almeno 4000 anni.

La loggia,  la finestra fa molto, ma tecnicamente viene utilizzata male che va il 10%.

La moralità delle cose

Nel saggio La moralità delle cose Bruce Chatwin osservava che la tendenza a muoversi e a cambiare fa parte di una determinazione primordiale, ed è inscritta nel destino stesso della nostra specie

L’unica cosa che conserverà sempre sarà una scatoletta con dei manufatti molto piccoli che gli ricordava la prima grande meraviglia dell’infanzia, la vetrinetta della nonna. È chiaro che questa scatola di cartone conteneva reperti da capogiro, con cui giocava come fossero degli scacchi: Rushdie scrisse che quella scatoletta assomigliava a una «scatola di caramelle», e che ogni tanto un pezzo prendeva il posto di un altro; erano oggetti semplici, sacri, piccoli che poteva tenere nel palmo di una mano, come, ad esempio, un alamaro esquimese, un coltello Ainu simbolo di lunga vita, una tabacchiera Ngoro di lacca rossa, un ornamento per il naso fatto con una conchiglia, una pedina di gioco egiziana, una scatola di lacca marrone del XVI secolo, oggetti costati centinaia di sterline al massimo.

La cifra più alta pagata da Chatwin in trent’anni di caccia era stato 4000 sterline per un dipinto a olio intitolato Gli ambasciatori: nell’ultimo anno di vita, quando ormai sapeva che la morte si avvicinava, regalò questi oggetti agli amici più cari.

Simbolo della stabilità, della casa, dello spazio psichico e del fantastico, anche se in miniatura, la scatoletta era il suo vero tesoro, un tesoro che aggiornava a ogni viaggio, e che era legato idealmente al possesso della nonna della vetrinetta vittoriana, che poi trasfigurerà negli scaffali di lastre di vetro di proprietà del sedentario, immobile collezionista Utz, protagonista dell’omonimo romanzo ed emblema della psicopatologia del collezionista irrefrenabile (oltre che suo doppio distorto).

 

La perdita del naos

Della centralità della casa.

 

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